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Lettera aperta ai candidati a sindaco di Roma

Lettera aperta ai candidati a sindaco di Roma

16/9/2021
Con l’obiettivo di fornire ai candidati a sindaco spunti di riflessione utili a imprimere maggiore concretezza e fattibilità ai rispettivi programmi di governo, ad agosto l’Agenzia ha pubblicato un Contributo sullo stato dei servizi pubblici locali a Roma, documento di confronto e sintesi tra gli aspetti tecnici di qualità erogata e la percezione dei cittadini i cui contenuti erano stati già anticipati nel Rapporto di fine consiliatura.
 
Con questa lettera aperta, il presidente ACoS Carlo Sgandurra rinnova l’appello e invita pubblicamente tutti i candidati a fornire le doverose risposte, avendo acquisito una adeguata consapevolezza delle principali problematiche riguardanti i servizi pubblici locali, così come sono state rilevate dall’Agenzia e confermate dall’opinione degli utenti. Sulla base di questi dati, le proposte che saranno formulate dai candidati per superare le criticità e per restituire ai cittadini un servizio adeguato ed efficace potranno essere sicuramente più comprensibili e conformi alle aspettative della città.

Lettera aperta ai candidati a sindaco di Roma

Una città che sembra incapace di governare l’ordinario come può affrontare la straordinarietà legata al suo ruolo di capitale?

Sapranno i candidati a sindaco alle prossime elezioni adottare misure e soluzioni conformi alle richieste e alle aspettative dei cittadini, indicando soluzioni concrete e tempi certi? Saprà la Capitale tornare a essere “l’infinita urbe dei forti”? (G. Pascoli, L’Occidente, IV, Poemi conviviali, La buona novella)

Roma ha bisogno di una visione di metropoli in equilibrio tra la poderosa eredità del suo passato e una prospettiva contemporanea, forte della propria identità che è prima di tutto ricca, plurale, persino contraddittoria. Invece è una città ripiegata su sé stessa, offuscata nell’impasse di una crisi logorante, dove i cittadini rimbalzano nella burocrazia, nei silenzi inoperosi dell’amministrazione, sfiduciati ormai di ricevere servizi adeguati e dignitosi.

I cittadini rilevano che la macchina burocratica capitolina è in affanno. Quali politiche per rimetterla in moto?

È venuto meno il generale rispetto delle regole, il sapersi prendere cura del bene comune, mentre ci si rassegna a una trascuratezza che si avverte ormai come endemica. Nelle segnalazioni che riceviamo, sempre più spesso gli utenti lamentano di non sentirsi ascoltati da chi, invece, dovrebbe dare loro risposte e soluzioni. Quali strumenti intenderanno usare, e quali misure adottare, i candidati a sindaco per scardinare le vecchie inefficienze dell’amministrazione capitolina, che scorrono come un fiume carsico e puntualmente erodono la fiducia dei cittadini? Sarà loro priorità operare un cambiamento radicale, con una revisione ragionata e profonda dell’intera macchina amministrativa?

Una città trascurata, questa è la percezione che hanno i romani. Come ribaltarla?

La percezione è che le istituzioni, a partire da quelle locali, non abbiano a cuore il benessere di cittadini e imprese. Recentemente, i lavoratori e i professionisti delle arti e della cultura, settori pesantemente colpiti dalla pandemia anche da un punto di vista economico, hanno lanciato un grido d’allarme chiedendo più sinergia con le istituzioni dalle quali si sentono inascoltati, privati di opportunità, di sostegno e di tutele. Tutto questo finisce con lo svilire le incalcolabili potenzialità del patrimonio cittadino: storico, artistico, produttivo e umano.

Non è un caso che, in una recente indagine, è emerso quanto i romani non sappiano da quali enti siano gestiti i luoghi della cultura cittadina, le sedi espositive, i musei e i siti archeologici: evidentemente, Roma Capitale non ha avuto la capacità di rendersi potentemente, univocamente riconoscibile, e di conseguenza, da parte dei fruitori, vengono a mancare la consapevolezza e l’interesse.

Persino i servizi culturali, fiore all’occhiello della città, evocano deficienze di gestione, poca trasparenza e confusione nell’offerta. Rimediare è possibile?

Occorre che chiunque sia candidato a guidare una città come Roma abbia ben chiare le responsabilità che il ruolo impone. Per quel che riguarda l’attività e l’istituto dell’Agenzia, l’obiettivo è approfondire e ampliare la conoscenza delle criticità dei servizi pubblici locali interpretandone la ricaduta sui cittadini; è per questo che poniamo grande attenzione all’ascolto delle opinioni e delle proposte dei romani, a partire da coloro che sono mediamente partecipi e informati fino alle varie categorie di associazioni, ordini, comitati e blogger più attivi e presenti sul territorio.

Gli strumenti che utilizziamo per ascoltare i cittadini e raccoglierne i “desiderata” sono: indagini CATI-CAWI su un campione ampio e rappresentativo di residenti; sondaggi on line, rivolti principalmente a utenti più esperti ed esigenti; indagini face-to-face ai frequentatori dei luoghi monitorati; Focus group su specifiche fette di portatori di interesse, come per la recente indagine sugli operatori della cultura.

Da tale mole di dati, che l’Agenzia ha deciso di rendere pubblici in formato aperto per la consultazione e il libero riutilizzo a scopo di analisi e ricerca, sono emerse le principali problematiche, le proposte e un elenco di priorità da parte degli utenti per i diversi servizi pubblici. Con questa lettera, l’Agenzia invita apertamente i candidati a sindaco a rispondere nel merito di ciascun aspetto, indicando se l’argomento rientra o meno nel proprio programma di governo e come si intende affrontarlo.

Sappiamo che la campagna elettorale occupa in maniera pressoché totalizzante ciascuno di voi, e non intendiamo avanzare una richiesta troppo impegnativa. Per agevolare la risposta, abbiamo pertanto predisposto delle pratiche schede dove inserire, per i diversi ambiti, le soluzioni puntuali e i progetti di più ampio respiro. I riscontri che otterremo, se li otterremo (in questo caso, il silenzio sarà di per sé una risposta), verranno pubblicati e condivisi sia con la cittadinanza, sia con l’amministrazione presente e futura.

Questa è una chiamata all’azione. Roma può ancora dare tanto, allo sviluppo del paese e a sé stessa. Buon lavoro.