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Sull'approvazione del nuovo Piano regionale per la gestione dei rifiuti

6/8/2020 in:

Il Consiglio regionale del Lazio ha votato a maggioranza il nuovo PRGR al termine di una lunga seduta, iniziata il 28 luglio, nella quale sono stati discussi oltre 700 emendamenti, di cui 130 accolti (Consiglio regionale del Lazio, 5 agosto 2020), se ne attende ora la pubblicazione sul bollettino ufficiale. I temi più controversi sono stati gli Ato e i termovalorizzatori. I 5 ambiti territoriali ottimali, ciascuno dei quali dovrà essere autosufficiente, saranno definiti su base provinciale, e si esclude quindi l'istituzione di un sub-Ato della Città di Roma; tuttavia, la Capitale "sarà comunque obbligata a essere autosufficiente per quanto riguarda gli impianti di trattamento e di smaltimento dei rifiuti, discariche comprese". Per raggiungere l'obiettivo dell'autosufficienza, gli Ato potranno richiedere l'autorizzazione per nuovi impianti ma solo di nuova tecnologia. Sui termovalorizzatori, si conferma la posizione di puntare a marginalizzare sempre di più gli impianti di smaltimento e le discariche, privilegiando l'impulso alla differenziata, recupero e riuso.

Il nuovo Piano aggiorna e sostituisce quello vigente adottato nel 2012, ed è oggetto della Proposta di deliberazione consiliare n. 40 del 10 dicembre 2019 (Piano regionale rifiuti, ultimo passaggio. Obiettivo, differenziata al 70% entro il 2025, 6 dicembre 2020). In quella fase, l'Agenzia aveva espresso alcune Osservazioni in un documento redatto nell’ambito di una Convenzione con il Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale (DICEA) dell’Università La Sapienza di Roma, ravvisando nella sezione Rifiuti e Valutazione Ambientale Strategica alcune criticità nella proiezione degli scenari futuri. In particolare, si rilevava la carenza, nel PRGR, di una programmazione impiantistica diversa dal solo compostaggio aerobico, mentre invece la digestione anaerobica della FORSU con produzione di biometano garantirebbe un miglior bilancio economico, energetico e ambientale.

Il Piano era stato poi illlustrato in Commissione Ambiente della Regione Lazio il 3 febbraio 2020, iniziando così l'iter per l'approvazione definitiva. Per quella occasione, il presidente ACoS, Carlo Sgandurra, era intervenuto ribadendo la posizione già espressa nelle Osservazioni a proposito della necessità di pianificare una dotazione di impianti più realistica e adeguata agli effettivi flussi, che sollevi la Regione Lazio dalla dipendenza alle esportazioni per la chiusura del ciclo dei rifiuti.

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