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Laboratorio Roma 6. TPL e mobilità
Il trasporto pubblico è senz’altro uno dei settori dove la possibilità di contagio da Covid-19 è più elevata e come tale viene percepito anche dai cittadini; a questo contribuiscono gli spazi chiusi e la limitata areazione, l’affollamento dei mezzi e le molteplici occasioni di contatto con superfici che possono essere contaminate.
Proprio per questo a Roma, ancora prima del lockdown, gli operatori del trasporto pubblico hanno posto in essere misure di prevenzione (come la sanificazione straordinaria dei mezzi) e avviato campagne di comunicazione per informare i cittadini sui comportamenti da tenere per limitare il rischio di contagio.
Durante l’emergenza, i limiti agli spostamenti e la conseguente riduzione della domanda hanno indotto un ridimensionamento degli orari e delle frequenze del servizio nonché la soppressione delle linee notturne e di quelle di collegamento speciale (ad esempio verso il mare o i cimiteri); il trasporto pubblico è rimasto comunque attivo e, nonostante la diminuzione dell’offerta del servizio, la soddisfazione complessiva degli utenti sulla regolarità del TPL è stata elevata, probabilmente anche per l’assenza di traffico e il ridotto numero di passeggeri. I cittadini hanno giudicato positivamente anche le misure di prevenzione adottate.
In fase di ripartenza, quando il numero dei viaggiatori è tornato a crescere, sono state attuate apposite misure per mantenere i limiti di distanziamento e separare i flussi in entrata e in uscita sui mezzi e nelle stazioni; la disponibilità di posti sulle vetture è stata ridotta al 50%, ma la regolarità e l’accessibilità del servizio hanno comunque soddisfatto le aspettative degli utenti. Tale risultato è stato ottenuto grazie a una gestione flessibile dei programmi di esercizio resa possibile anche da un maggiore coordinamento tra Amministrazione e operatori del TPL.
I limiti all’utilizzo della capacità dei mezzi hanno imposto una maggiore attenzione alla programmazione dell’offerta in funzione della domanda effettiva; in tale prospettiva sono stati avviati appositi studi per rilevare e stimare le dinamiche e l’entità degli spostamenti sui mezzi pubblici ed è iniziata l’installazione su tutte le vetture di superficie dei contapasseggeri che, prima dell’emergenza, erano presenti solo su quelle più nuove. Dal punto di vista operativo, gli operatori del TPL hanno apportato modifiche straordinarie alle frequenze e agli orari di servizio e sono stati impiegati mezzi integrativi a supporto delle linee della metropolitana.
L’emergenza sanitaria ha accelerato la realizzazione di interventi a favore della mobilità alternativa: Roma Capitale ha infatti previsto la realizzazione a breve, anche con soluzioni temporanee, di circa 150 km di piste ciclabili e incentivato la rapida diffusione di nuovi mezzi di sharing come ad esempio i monopattini elettrici.
Le politiche di mobilità intraprese risultano per altro in linea con le aspettative dei cittadini che, in uscita dall’emergenza, hanno espresso una chiara preferenza per l’utilizzo dei mezzi privati e gli spostamenti a piedi o in bicicletta.
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