Notizie e comunicati
Report Mostre 2021
Un altro contributo alla conoscenza del giudizio dei romani sull’offerta culturale del Campidoglio. Un ulteriore spunto per i candidati al governo della Città a fornire risposte concrete e fattibili alle aspettative degli elettori (il Presidente ACoS, Carlo Sgandurra).
L’Agenzia presenta i risultati di un’indagine di qualità percepita svolta nell’estate 2021 per conoscere il gradimento degli utenti sull’offerta espositiva di alcune strutture di pertinenza di Roma Capitale, facenti capo alla Sovrintendenza Capitolina e all’Azienda Speciale Palaexpo: Musei Capitolini e Villa Caffarelli, Museo di Roma, Museo dell’Ara Pacis e Mausoleo di Augusto, Museo Carlo Bilotti e Villa Borghese, Palazzo delle Esposizioni, MACRO e Mattatoio, per un totale di 434 interviste su 21 esposizioni monitorate.
Identikit degli intervistati
Il campione intervistato vede una prevalenza del pubblico femminile e della fascia di età giovane/adulta, dichiara in maggioranza un titolo di studio superiore e frequenta abitualmente l’offerta culturale della città: queste le caratteristiche più ricorrenti degli intervistati, per la maggior parte di nazionalità italiana e, in oltre la metà dei casi, residenti a Roma; la stagione culturale cittadina ha infatti sicuramente risentito della situazione emergenziale che continua a limitare gli spostamenti, soprattutto dall’estero; il monitoraggio, in ogni caso, è stato effettuato prima dell’entrata in vigore, il 6 agosto, del Dl 23 luglio 2021, n. 105.
La comunicazione istituzionale e non
Ancora una volta, il passaparola si configura come la modalità principale attraverso cui i fruitori sono venuti a conoscenza della mostra, insieme a canali non istituzionali, dove il digitale ha un ruolo predominante: newsletter, articoli web, social media. Nonostante i siti ufficiali di Roma Capitale incidano in misura marginale sulla conoscenza dell’evento, oltre la metà degli intervistati ritiene adeguata la comunicazione istituzionale.
Le opinioni degli utenti
Il gradimento per la mostra visitata, per l’allestimento e, in generale, per l’esperienza della visita si è mantenuto generalmente molto alto: il primato va ai Musei Capitolini, dove sono esposti i marmi della collezione Torlonia, ma anche i luoghi espositivi del contemporaneo registrano elevati livelli di soddisfazione. Rimane scarso l’utilizzo delle audioguide digitali, disponibili tramite App e sito ufficiali, principalmente perché gli utenti ne ignorano l’esistenza.
Quanto è riconoscibile il patrimonio culturale di Roma Capitale?
A chiusura del questionario, agli intervistati è stato presentato un elenco di dieci importanti strutture, alcune gestite da Roma Capitale e altre - tra cui Scuderie del Quirinale, MAXXI, Galleria Borghese - dal Ministero per i Beni culturali, chiedendo loro di indicare sotto quale gestione ricadessero. La domanda è stata posta allo scopo di valutare la conoscenza degli utenti nei confronti dei luoghi della cultura capitolina; il risultato è che la maggioranza dei rispondenti non ha consapevolezza di quali strutture siano gestite da Roma Capitale, attribuendole invece al patrimonio statale, e pertanto non sa quale ente sia responsabile dei servizi erogati all’interno di ogni struttura.
In conclusione, per i visitatori risulta difficile distinguere i luoghi gestiti dalle istituzioni comunali da quelli gestiti dalle istituzioni statali, segno che Roma Capitale non riesce su questo fronte a essere sufficientemente riconoscibile e incisiva. Per esprimere più efficacemente l’identità capitolina, potrebbe essere utile adottare soluzioni comunicative condivise come, ad esempio, l’esposizione in tutte le sedi che fanno capo alla Sovrintendenza e all’Azienda Palaexpo della mappa complessiva delle strutture museali ed espositive di Roma Capitale.
Leggendo tale risultato al contrario, si riscontra dal punto di vista dell’utente una domanda che si confronta con tutta l’offerta culturale romana, indipendentemente dell’ente responsabile; questo sentimento diffuso suggerisce l’opportunità di politiche coordinate per prevedere biglietti cumulativi, itinerari condivisi o progetti partecipati che superino la frammentazione delle gestioni.