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Considerazioni a margine della pubblicazione della XII Indagine sulla Qualità della vita a Roma

2/10/2019

Con riferimento ad alcuni articoli di stampa che hanno riportato i risultati della XII Indagine sulla Qualità della vita e dei servizi pubblici locali a Roma, presentata lunedì 30 settembre u.s. in Campidoglio, l’Agenzia tiene a precisare che i dati, raccolti annualmente mediante metodo Cati su un campione statisticamente rilevante, non intendono essere un giudizio sull’operato politico delle giunte che negli anni si sono succedute, ma rappresentano la percezione che i romani hanno dei 18 servizi considerati alla luce della gestione dei servizi stessi nel loro complesso. In particolare, il fatto che il voto medio dei cittadini sulla qualità della vita a Roma sia sceso dopo il 6,3 del 2012 fino al 5,3 di quest’anno, con un picco negativo nel 2016 (5,1), dipende da una serie di fattori tra cui, di non trascurabile entità, si ricorda la chiusura della discarica di Malagrotta, destinazione prevalente dei rifiuti romani indifferenziati, avvenuta nel 2013. Ancora nel 2012, la maggior parte dell’indifferenziato veniva conferito in discarica, senza i pretrattamenti richiesti dagli standard comunitari. 

Questo concetto è stato più volte ribadito nei lavori prodotti dall’Agenzia. Nell’ultima Indagine, ad esempio, si legge: «Dopo il 2012, in corrispondenza della chiusura della discarica di Malagrotta (cui non è seguita la realizzazione di un’impiantistica alternativa), anche la soddisfazione per la raccolta dei rifiuti diminuisce costantemente, fino a scendere per la prima volta nel 2019 al di sotto della pulizia delle strade». Si tratta di un evento che ha avuto anche ripercussioni economiche: fino al 2012, come rappresentato nella Relazione Annuale di dicembre 2018, il costo unitario di gestione dell’indifferenziato romano era inferiore alla media dei grandi comuni italiani, mentre nel periodo successivo diventa superiore: «il costo unitario della gestione differenziata a Roma è stato più economico della  media  fino  al  2012,  ma  proprio  questo  servizio  negli  anni  successivi  alla  chiusura  della  discarica  è diventato nettamente più costoso, con un gap in crescita fino al 2016 che in seguito è andato diminuendo».

Come ben rappresentato nell’Indagine di quest’anno, inoltre, dove il voto sui due servizi universali di pulizia delle strade e raccolta rifiuti tocca il minimo storico (rispettivamente 2,8 e 2,7) e quello sul trasporto pubblico si attesta su 4,1 per i mezzi di superficie e su 5 per la metropolitana, si può verosimilmente ammettere che il giudizio complessivo medio dei cittadini, in lieve flessione dopo un periodo di ripresa, risenta dell’“effetto trascinamento” determinato in parte dalla percezione altamente negativa dei servizi di igiene urbana, in parte dalle criticità che hanno interessato il settore della mobilità nell’ultimo anno, dai “flambus” ai malfunzionamenti agli impianti di traslazione fino alla chiusura delle tre stazioni centrali di Repubblica, Spagna e Barberini.

In questo articolo si parla di: Qualità della vita

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